UGO LEVITA
pittore
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Bruno Ceccobelli
a proposito della mostra Bramante, l’Aquila con la Tovaglia e altri Miti
2017
Caro Ugo,
ti voglio scrivere questa lettera motivata dallo stupore e dalla sorpresa che mi ha recato la visione del tuo ultimo lavoro-allegoria che riguarda la festa della chiesa Santa Maria della Consolazione a Todi. Il Bramante che è riprodotto nel tuo lavoro ha l'effige di mio figlio Auro, che sia per Lui di buon auspicio! Spero che tu possa accogliere queste mie riflessioni spontanee, sul tuo squillante dipinto, con venia e garbo. Il giovane Bramante sembra essere serioso e vigoroso, non teme le unghie dell'aquila che feriscono il suo braccio, episodio pregnante che ci ricorda l’attaccamento mordace dei tudertini al simbolo della nostra città. Che bella la posizione classica da “ecce homo” del sommo artefice che omaggia Antonello da Messina, una figura vigile, attenta, ammantata da una toga di raso turchese simbolo della fede e della verità, convincente come l’occhio della sua aquila. Altra scena: in alto, nel cielo minaccioso incombono sulla testa del nostro architetto rinascimentale due forme di dodecaedri, uno vuoto che lo incorona e l'altro più distante, pieno, ma capovolto, simboli di uno stesso universo che a volte è invisibile e sfugge alle nostre comprensioni e altre volte ci appare visibile, a portata di mano , ma faticoso da apprendere. L'Aquila senza il suo cappuccio e senza sonagli, è la visione del genio costruttore, mi dà da pensare che il Bramante abbia catturato la preda che tiene nell’altra mano e ce la offra, cioè abbia realizzato un buon progetto quello dell'architettura a pianta centrale a croce, modello della nostra passata civiltà umanista, che ancora oggi ci potrebbe riscattare. Il proscenio, un muretto con un tappeto, i diari e la trama della storia, che celano la scritta Bramante mi fanno pensare sia alla nostra bramosia di scoprire un universo, il suo congegno, il suo significato, altresì al desiderio di svelare il Grande Architetto e sia alla parola a-mante : è Lui che ci ama nonostante i nostri cieli tempestosi, i nostri errori-alluvioni, alle spalle. Grazie dotto pictor e complimenti ancora per la tua felice composizione, sembra un sogno con un risveglio in poesia…